31/01/09

L'INDIA


L'INDIA

LA STORIA: Sulle origini della civiltà indiana non si sapeva nulla fino al 1924, data in cui, nel corso di scavi archeologici effetuati nella valle dell'Indo, sono venuti alla luce i resti di quattro antiche città, risalenti al 3000 a.C.. Si scoprì così che già in quell'epoca remotissima vi era, in India, una fiorente civiltà, con un perfetto sistema di fognatura, pozzi e case in mattoni munite di stanze da bagno. Quando, verso il 1800 a.C., gli Ariani invasero la penisola indiana dovettero, quindi, trovarvi una popolazione già molto progredita. Era quella dei Dravidici, uomini di pelle bruna, con naso molto largo e capelli piuttosto ricciuti, i cui discendenti si trovano, ancora oggi, nella parte meridionale dell'India e in quella settentrinale dell'isola di Ceylon. In successive ondate, che si conclusero verso l'anno 1000 a.C., gli Ariani si amalgamarono in modo piuttosto pacifico a queste popolazioni (assimilandone la religione e la civiltà) e se ne venne formando così una nuova: quella indo-ariana. Un'innovazione che essi portarono fu la loro rigida gerarchia tripartita, da cui trassero origine le caste.

A cominciare, però, dal 6°sec. a.C. ripresero le invasioni straniere: durante il periodo, compreso tra il 6°sec.a.C e il 5° sec.d.C., giunsero successivamente i Persiani, Greci, gli Sciiti e gli Unni. Per oltre tre secoli (dalla fine del 7° all'11°sec.d.C.) gli indiani fecero fronte con successo ai tentativi d'invasione da parte degli Arabi, ma a cominciare dal 1000 d.C. un altro popolo mussulmano, quello dei Turchi, riuscì a stabilirsi nelle regioni dell'India settentrionale. Contro questa dominazione si ebbero parecchie insurrezioni da parte di alcuni principi indiani, ma nessuna di esse riuscì a scacciare il popolo invasore. I Turchi restarono fino al 16°sec., quando tutto il paese cadde sotto la dominazione mongola. Questa, che coincise con il periodo più florido della storia del paese, si protrasse fino al 18°sec., quando il Grande Impero Mongolico cominciò a suddividersi in numerosi staterelli in lotta fra loro. Numerose potenze europee, allora, furono attratte da questa nuova situazione e la Francia prima, l'Inghilterra poi, occuparono questa terra. Gli Inglesi divennero, pian piano, i padroni assoluti della regione e solo nel 1947, grazie a Gandhi e ai suoi seguaci, concessero la libertà.

Oggi l'India è un'Unione Republicana, composta di 13 stati e 6 territori. Il capo dell'Unione è un presidente, che dura in carica 5 anni. Egli nomina un Governatore per ciascuno Stato ed amministra egli stesso i territori. La Republica Indiana è democratica: ciascuno stato ha un proprio parlamento. Vi è poi un parlamento dell'Unione.

LE CASTE: All'inizio vi erano solo 4 caste.
- brahmani i sacerdoti
- ksatriyas i guerrieri
- vaishyas i commercianti
- sudras i lavoratori
Al di sotto di ogni casta, stavano poi i paria, di condizione così
misera da essere chiamati "intoccabili".

Col trascorrere del tempo esse si moltiplicarono ed ultimamente ve n'erano più di tremila.

Con l'entrata in vigore della nuova costituzione, vennero abolite; ma gran parte del popolo, per tradizione, continua a rispettare tuttora queste divisioni.

I RITI: I bambini indiani di religione brahamanica ben difficilmente piangono durante la cerimonia del "rito delle nascite", corrispondente un poco al nostro battesimo. Il perché è facile da capirsi: invece di mettere in bocca ai piccoli del sale, (2) come si usa da noi con i battezzandi, si fa assaggiare loro, con un cucchiaio d'oro, del miele con burro fuso.

Questo dolce rito è una delle cerimonie fondamentali degli indiani, di cui altre sono:

- la prima uscita di casa,
- il primo nutrimento solido,
- il primo taglio dei capelli, ecc.

Tutte queste "consacrazioni" avvicinano continuamente la religione alla vita civile. Nonostante l'India sia uno dei paesi più industrializzati dell'Asia, a fianco della sua moderna economia coesistono tranquillamente le usanze e i modi di vita tradizionali.

A un'età variabile, secondo le caste, fra gli 8 e i 24 anni ha luogo "l'iniziazione": il giovane viene affidato alle cure di un maestro spirituale perché impari i Veda e resta con lui fino al momento di sposarsi.

Il rito del matrimonio si svolge presso il fuoco sacro, che non deve mai spegnersi in nessuna casa. Divenuto capo famiglia, il giovane presiede ai riti domestici: fa le quotidiane offerte agli dei e agli spiriti degli antenati, recita i testi sacri, si occupa del culto dei morti, ecc.

Tuttavia, alcuni riti possono venir eseguiti solo dai brahamani, gli unici a conoscere l'arte e i segreti di alcune complicate cerimonie. Si fa ricorso a loro, per esempio, per scacciare i demoni, guarire i malati, procedere ad un funerale, ecc.

I cadaveri vengono cremati, solo quelli degli asceti e dei bambini
al di sotto dei due anni si seppelliscono. (3)

L'indù, quando si sente prossimo alla morte, cerca di raggiungere la città santa di Benares per lavare i suoi peccati nel sacro Gange. I morti vengono bruciati sulla sponda del fiume e le loro ceneri disperse nell'acqua.

Gli induisti suddividono l'esistenza in quattro grandi tappe. La prima è il periodo durante il quale l'adolescente si consacra allo studio sotto la guida di un maestro (guru). La seconda, invece, è quella in cui l'individuo gioca il suo ruolo nella società, formandosi una famiglia, ecc. La terza lo vede, assieme alla propria consorte, ritirato dal mondo e impegnato a meditare sulle eterne verità della tradizione. Nella quarta, infine, egli si stacca anche dalla moglie e cerca di raggiungere la liberazione da ogni vincolo fisico e mentale.

GLI DEI: La dottrina politeista dell'Induismo deriva dalla primitiva adorazione di divinità naturali, tribali. E' stato calcolato che il numero di divinità, tra dei è semidei, si aggira intorno ai 330 milioni, ma le perincipali restano Shiva, Visnu e Brahma, che assieme costituiscono la trimurti. Essi rappresentano, rispettivamente, l'aspetto distruttore, conservatore e creativo del Brahman, al quale restano subordinate.

LE LINGUE: parlate in India sono numerosissime, circa 1500 fra derivazioni e dialetti. Si suddividono in dravidiche e indo-arie. Del primo gruppo fanno parte il tamil e il telegu (4); del secondo l'hindi, e il sanscrito. Le due ufficiali sono: l'hindi e l'inglese.



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(2) Il Battesimo un tempo veniva conferito agli adulti. Il sale è il simbolo della sapienza, inoltre
è un composto chimico importantissimo per l'alimentazione. Gli antichi, benchè non ne
conoscessero le proprietà chimiche, avevano intuito la grande importanza del NaCl.

(3) Sarebbe interessante studiare il significato dell'incenerimento e dell'inumazione presso gli
Indiani, tuttavia si può intuire il significato della differenza di trattamento.

(4)
Quest'ultima è la lingua madre di Sai Baba. Egli, però, parla bene anche l'Inglese, e l'Hindi.

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